Il Programma

Ecco qui il programma integrale mio e delle due liste che mi sostengono. Elaborato insieme, con il contributo qualificato di tutti. 

Si tratta di un programma aperto, come deve essere, pronto, cioè, ad essere continuamente aggiornato e adattato alle esigenze che si dovessero manifestare. 

A me, a noi, piace misurarci sulle cose: l’ideologia, in un Comune, ha trascurabile rilevanza. Ci si distingue sui fatti. Noi preferiamo il fare. 

Grazie a chi leggerà il nostro programma!

Dopo anni di lento declino, con l’emergenza del Covid-19 l’Ospedale di Saronno è stato trasformato in nosocomio per la cura dei contagiati e molti dei suoi reparti, anche di eccellenza, sono stati trasferiti altrove.

Con il contenimento dell’epidemia, si dovrebbe ritornare allo stato pristino; anzi, è stato annunciato anche un investimento regionale di 25 milioni di euro.

Ma la realtà è ben diversa: i fondi servono, per la metà, alle necessarie opere di rifacimento degli impianti, per adeguarli alle normative vigenti; l’altra metà sembra indirizzata alla trasformazione del nostro Ospedale in un centro dedicato al coronavirus.

Si ha dunque il rischio che reparti molto importanti non ritornino a Saronno, con un conseguente, mortale impoverimento dell’Ospedale.

Il problema principale, comunque, rimane quello del ​personale​, del tutto insufficiente: senza medici ed infermieri, la struttura si autoparalizza. Quindi, non bastano solo finanziamenti per opere imprescindibili, ma occorrono altri investimenti, in persone, perché l’ospedale torni a vivere a servizio della sua comunità.

Invero, il Comune di Saronno e altri Comuni convergenti costituirono già anni fa una rete di difesa collettiva dell’Ospedale: pur sapendo che i Comuni sono privi di competenze riguardo i nosocomi, Sindaci, Consigli Comunali e altre istituzioni e formazioni aggregative del territorio si unirono e si dovrebbero unire ancora oggi per affrontare il problema con la Regione, forti del peso rappresentativo istituzionale che incarnano. Una autorevolezza istituzionale che supera ogni raccolta di firme, seppur generosa da parte di chi sottoscrive.

Con la Regione negoziano le istituzioni, sicché ci si impegna a supportare l’Ospedale in ogni modo e con ogni mezzo, a partire dall’interazione con l’esistente Comitato pro ​Ospedale, sino al coinvolgimento di tutte le agenzie sociali aggregative (scuole, parrocchie, associazioni, ecc.) e alla costituzione di un ​accordo tra Comuni per rappresentare alla Regione le istanze di Saronno e del Saronnese.

EDILIZIA SCOLASTICA E MANUTENZIONI

Sarà prioritaria l’attenzione per l’ordinaria manutenzione e la messa a norma degli edifici scolastici, al fine di garantire la tempestività e l’efficacia degli interventi, superando l’incogruente ​modus operandi dell’ente che spesso assume i toni dell’urgenza. La manutenzione ordinaria programmata renderebbe più semplice e meno costoso il mantenimento delle scuole e pertinenze.

In questo senso, avrebbe un notevole impatto pratico l’attribuzione annuale alle scuole di un ​fondo-contributo per la piccola manutenzione​, che sarebbe eseguita direttamente e immediatamente dalle scuole stesse: per piccoli importi, sotto soglia, non occorrerebbero defatiganti procedure di gara, ma si potrebbe ricorrere all’affidamento diretto, con esiti di immediatezza negli interventi, senza aspettare che il Comune svolga le gare su bando per opere generali di elettricista, idraulico, falegname, muratore.

Alle scuole si chiederebbe solo di provvedere alla rendicontazione di tali fondi.

Essenziale, inoltre, è il costante monitoraggio dei fondi europei finalizzati, in particolare, alla messa in sicurezza degli edifici.

 

ENTE LOCALE E OFFERTA FORMATIVA

Conformemente alla normativa, il Comune, quale interprete della comunità locale e della sua specificità, dovrà collaborare con le istituzioni scolastiche alla stesura del piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), focalizzando le necessità educative sulle richieste formative di tutti i portatori di interessi ed esperienze locali, nel rispetto delle competenze degli attori implicati nel processo formativo.

Per improntare l’educazione a un sano spirito civico e di partecipazione, si dovranno favorire progetti educativi che implichino le competenze di cittadinanza attiva fin dai primi anni di istruzione (consiglio comunale dei ragazzi, i piccoli ispettori ambientali, comitati dei ragazzi per l’abbattimento delle barriere architettoniche… ).

In tale ottica e più specificamente, si dovrà collaborare nella progettazione di attività culturali perché, fin dai primi anni di vita, i piccoli saronnesi possano appropriarsi della tradizione culturale della città, favorendone la conoscenza della storia civile e architettonico-monumentale, il tutto finalizzato anche ad una visione lungimirante del rispetto e della conoscenza dello ​spazio culturale in cui sono inseriti (progetto piccole guide turistiche,​ progetto ​i ragazzi adottano i monumenti​).

Nonostante le attuali difficoltà contingenti, sarà bene favorire, negli anni futuri, l’apertura degli edifici scolastici nel corso dei mesi estivi e non solo, pianificando attività formative sul piano del recupero e potenziamento delle conoscenze, abilità e competenze di base e favorendo le esperienze di socialità con attività ludico-ricreative e motorie-sportive, garantendo un valido supporto alle famiglie nel periodo di chiusura della scuola.

In collaborazione con i Servizi Sociali, si presterà pure attenzione all’organizzazione di momenti di incontro con specialisti del settore per attivare momenti formativi di sostegno alla genitorialità, nonché di scelta ragionata del percorso di studio nel passaggio tra il primo e il secondo grado d’istruzione, nel confronto con le realtà economiche del territorio.

 

RAPPORTO COMUNE/SCUOLE

Per mantenere una costante collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e le istituzioni scolastiche, si potranno organizzare delle forme stabili di ​concertazione e di consultazione tra il Comune e le scuole, in cui siano presenti i Dirigenti Scolastici ed i Presidenti dei Consigli d’Istituto, che fin dal 1974 realizzano la democratica rappresentanza di tutte le componenti scolastiche.

In tali sedi, potranno essere esaminate coerentemente tutte le problematiche collettive riguardanti la scuola, dall’edilizia, alla viabilità, agli interventi di carattere sociale (come la presenza di psicologi, l’aiuto alla genitorialità, la cura del disagio), sportivo e culturale, di sicurezza, nonché di organizzazione nei casi di emergenza.

L’esperienza emergenziale del ​coronavirus ​ha costretto i cittadini a recuperare il senso della ​legalità ​e dei ​doveri​, che è stato il collante per superare collettivamente il grande pericolo per la salute.

Da questa ​riforma d​ei comportamenti, personali e comunitari, assistiamo a un più consapevole ​senso civico​, che ci fa considerare l’intera città come ​patrimonio di tutti​, da difendere e da preservare, senza cedimenti alla maleducazione, alla delinquenza, alle cattive abitudini: ripartire da noi stessi, per pretendere da chiunque comportamenti corretti e rispetto per le persone e per le cose.

La ​sicurezza è il prerequisito di una società ordinata, in cui si possa vivere serenamente, senza paure: con essa, contrasta l’esempio allarmante di risse, furti, scippi, bullismo, aggregazioni incontrollate, deturpamento dei beni pubblici e privati, commercio abusivo, mendicità, ubriachezza.

L’Amministrazione Comunale, all’interno delle sue limitate competenze – ma in costante coordinamento con le Forze dell’Ordine -, deve intervenire il più possibile tramite la ​Polizia Locale​, presidio visibile della sicurezza dei cittadini, con funzione preventiva e repressiva.

L’organico della ​Polizia Locale dovrà essere ampliato sino al massimo consentito; si dovrà liberare gli Agenti da funzioni secondarie, come le contravvenzioni alla sosta, da affidare organicamente ad ausiliari. Si dovrà pure ricostituire, gradualmente, il sistema dei Vigili di Quartiere. Si favorià l’estensione dell’orario di servizio della Polizia Locale mediante accordi con la Regione.

La rete di ​videosorveglianza tramite telecamere dovrà essere accompagnata dal controllo immediato via video, per consentire interventi tempestivi laddove vi sia necessità; altrimenti, senza il controllo, non si avrebbe alcuna efficacia, nemmeno deterrente.

Si dovrà curare, nell​’equipaggiamento personale degli Agenti, l’efficace bastone estensibile e lo ​spray ​irritante, strumenti di autotutela disciplinati dalla l.r. n. 6/2015, che con il regolamento del 2019 ne prevede anche l’addestramento all’uso.

Come favorito dall’art. 3 della Legge Regionale 6/2015, si dovrà promuovere, anzitutto con la Regione, la ​collaborazione istituzionale con gli altri enti locali, territoriali e statali, mediante la ​stipulazione di accordi​, in modo da assicurare in senso ampio e non solo comunale ​e nel rispetto delle competenze di ciascun soggetto, efficaci interventi di sicurezza urbana, polizia amministrativa, tutela ambientale, sicurezza stradale e protezione civile.

Questa virtuosa collaborazione potrà assumere la forma di ​patto locale di sicurezza urbana (art. 27 della legge regionale 6/2015), strumento attraverso il quale ​“si realizza l’integrazione tra le politiche e le azioni che a livello locale hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza urbana del territorio di riferimento, ivi compresi il contrasto al disagio sociale, la promozione dell’educazione alla convivenza e il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusione sociale” ​e si ​favorisce “il coinvolgimento degli organi decentrati dello Stato, nonché dei soggetti pubblici e privati che a vario titolo concorrono a garantire la sicurezza urbana”.

Si potrà ricorrere sempre più alla collaborazione con altri ​soggetti associativi per la vigilanza fuori dalle scuole e l’estensione dell’accompagnamento degli scolari mediante il servizio ​Piedi-bus,​ l’impiego della Protezione Civile e degli Ispettori Ambientali per la sorveglianza del decoro urbano.

Poiché la Regione Lombardia ​“riconosce la funzione del volontariato come espressione di solidarietà sociale sia individuale sia associativa e ne promuove le attività al fine di sviluppare collaborazioni con l’ente locale e in particolare con i servizi di polizia locale, in modo da contribuire al miglioramento della qualità della vita” (​ art. 28, L.R. 6/2015)​, si potrà ricorrere sempre più, tramite apposite convenzioni, alla ​collaborazione con altri soggetti associativi per la vigilanza fuori dalle scuole e l’estensione dell’accompagnamento degli scolari mediante il servizio Piedi-bus,​ l’impiego della Protezione Civile e degli Ispettori Ambientali per la sorveglianza del decoro urbano.

In particolare, si potrà promuovere l’istituzione e sostenere una specifica associazione di volontari che intendano collaborare con il Comune per il mantenimento del decoro delle facciate e dei muri degli edifici pubblici e privati e ripulirli con rapidità dall’imbrattamento di scritte e disegni, così da restituire alla città un’immagine di ordine e pulizia.

Altre azioni rilevanti e realizzabili per la sicurezza generale saranno: il controllo degli epifenomeni connessi alla presenza di immigrazione clandestina, come verifiche della residenza, locazioni e sublocazioni (anche in collaborazione con la Guardia di Finanza per reprimere le disinvolte ed illegali affittanze ​in nero ​da parte di cittadini italiani); verifiche sul fenomeno del nomadismo e dello sfruttamento di donne e minori per fasulle e indecorose attività di mendicità; il controllo sistematico delle aree abbandonate.

Saronno (circa 11 kmq e 39.000 abitanti) è una città fortemente urbanizzata, all’interno di una delle più grandi conurbazioni d’Europa, con Milano come punto d’origine, sicché il tema ambientale è molto complesso e dev’essere inquadrato in una visione sovracomunale.

Limitatamente al territorio cittadino, non si possono comunque prevedere grandi interventi unitari poiché il verde pubblico all’interno della città è sporadico, diviso in numerose porzioni di dimensioni assai diverse poco interconnesse tra di loro.

Vi sono sostanzialmente due eccezioni:

  • il parco del Lura, situato a nord est della città e facente parte del Consorzio del Parco del Lura;
  • l’agro saronnese, porzione consistente di territorio ancora agricolo e con edificazione rada, a nord ovest della città.

Circa il parco del Lura, occorre intensificare gli sforzi per preservarlo dalle azioni inconsulte di chi lo sporca e insudicia (in particolare col deposito vietato di materiale di risulta dell’edilizia). A tal fine, si dovrà istituire un sistema di sorveglianza, tramite la Polizia Locale e con la collaborazione sia dell’Ente Parco, sia di volontari del parco, sia di guardie giurate. Inoltre, previe intese con il Consorzio Parco e nel rispetto delle reciproche competenze, si dovranno posizionare dei cestini e dei contenitori per l’immondizia alle porte di ingresso dell’area, al fine di agevolare i cittadini a non spargere rifiuti all’interno del parco.

Va comunque ribadito con chiarezza che la seria tutela dell’ambiente richiede la necessaria collaborazione sovracomunale, sicché l’Amministrazione Comunale saronnese non dovrà lasciare nulla di intentato per improntare i rapporti con il Consorzio parco, con i Comuni aderenti e con la Regione – a proposito del Contratto di fiume – alla massima omogeneità di gestione, poiché è evidente che se, a monte o a valle di Saronno, si continuassero a verificare fenomeni di inquinamento, una politica seria e fattiva non sarebbe possibile.

Quanto all’agro saronnese, attualmente è una zona urbanisticamente definita e inedificabile, esempio naturale non strutturato di campagna lombarda con in atto ancora attività agricole o accessorie. Rispettandone la destinazione, si propone di renderne comunque più agevole la fruizione ai cittadini che vi si recano a piedi o in bicicletta, intervenendo con la segnaletica nonché sulla percorribilità della strade vicinali, da rendere agevoli con la posa di calcestre. Anche qui bisognerà disincentivare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti.

La cura per il verde e l’ambiente si concentrano, inoltre, nell’impegno alla costante manutenzione e alla salvaguardia dell’esistente, con interventi precisi, rapidi e puntuali. La manutenzione ordinaria dovrà essere programmata anno per anno; in particolare, la sostituzione di piante morte o danneggiate o mancanti dovrà essere tempestiva, nei tempi più brevi compatibili con le esigenze stagionali. Lo stesso vale per la manutenzione dei parchi, incluse le attrezzature ludiche per i bambini, anche per eliminare e prevenire ogni forma di potenziale pericolo; le aree per i cani dovranno essere sempre pulite ed in condizioni igieniche.

Escluse eccezioni ben motivate e comprovate, non si dovrà mai dar corso al taglio di alberi di medie e grandi dimensioni; nel caso di problematiche per essenze di alto fusto, si dovranno usare tutti gli accorgimenti possibili per evitarne l’abbattimento e, nel contempo, per rendere agevoli marciapiedi e percorsi (come in Via Roma, seguendo l’esempio di Via Manzoni).

Si dovrà favorire al massimo la posa di nuovi alberi in ogni area, sia pubblica, sia privata, anche mediante la previsione di piccoli, ma significativi e simbolici incentivi a favore delle nuove piantumazioni private (p.es. piccole detrazioni dalle imposte comunali).

Si dovrà guardare con grande attenzione alla riqualificazione dell’area ex Isotta Fraschini, ove una consistente parte è destinata urbanisticamente alla creazione di un nuovo parco. Con la proprietà, si dovrà contrattare l’armonico inserimento del nuovo parco, evitando di renderlo eccentrico o di fatto a servizio delle rimanenti aree private; si dovrà pure cercare di salvaguardare le piante pluridecennali già esistenti, dopo approfondita analisi del loro stato e dell’inquinamento sottostante.

I medesimi principi devono essere osservati – per quanto possibile, dopo il recentissimo rilascio di plurimi titoli edificatori da parte dell’uscente Amministrazione (come, p.es., l’allarmante riorganizzazione delle ex Parma) – nella generale riqualificazione delle aree dismesse, laddove il verde non deve essere pensato come accessorio e meramente pertinenziale, bensì come elemento determinante della pianificazione urbanistica e della progettazione privata, nel segno della qualità e della quantità.

In tal senso, l’Amministrazione dovrà controllare con la massima attenzione l’esecuzione materiale delle concessioni rilasciate, spingendo a incrementare le previsioni di formazione del verde.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, fenomeno di gravissima portata in tutta la Val Padana, si dovrà anzitutto collaborare prontamente con le Istituzioni superiori in ogni caso di emergenza, con l’adozione dei provvidenti anche drastici necessari, incluso il divieto di transito veicolare. In tale ottica, si potranno prevedere anche “domeniche ecologiche”.

L’Amministrazione eligenda, inoltre, programmerà la trasformazione del trasporto pubblico locale verso l’impiego di bus elettrici ed incentiverà il ricorso al trasporto mediante bicicletta e altri mezzi alternativi, anche mediante noleggio.

Inoltre, quanto agli edifici di proprietà comunale, si programmerà la realizzazione di mezzi e strumenti che consentano il risparmio energetico con conseguente riduzione di emissione di inquinanti.

La città di Saronno è ricca di associazioni sportive, sia storiche sia recenti, molto attive sul territorio, che offrono alla cittadinanza una vastissima gamma di opportunità per praticare sport.

Per sport non intendiamo solo agonismo, ma soprattutto attività motorie che servono per l’educazione fisica e psicologica delle persone di ogni età e per aiutare tutti sui percorsi virtuosi per il raggiungimento del benessere personale e sociale.

Si tratta, quindi, di un argomento da considerare con particolare attenzione, soprattutto ora, dopo un periodo di quarantena, i cui strascichi sui cittadini e sulla loro forma psico-fisica si presentano come critici e di difficile superamento.

Occorre anche superare la tendenza a ridurre la pratica dello sport a una esasperata corsa alle società sportive di sport maggiori, che fanno incetta di giovani solo per un ritorno economico, destinato a favorire le grandi squadre; un ritorno, quindi, allo sport come momento aggregativo ed educativo, di svago e di crescita individuale e collettiva, con assetti che comprendano tutti i tradizionali centri di aggregazione (scuole, oratori, realtà di quartiere).

 

STRUTTURE SPORTIVE

Uno dei maggiori problemi che molte associazioni incontrano, soprattutto ogni anno alla ripartenza della stagione sportiva, sono la concessione e la prenotazione degli spazi e delle strutture per potersi allenare ed effettuare partite e competizioni. ​Il problema è aggravato quest’anno che, per via del Covid-19 e delle problematiche sorte, anche in sede ministeriale, sulla concessione delle palestre scolastiche, registrerà inevitabilmente un inizio di stagione ancora più difficile.

Le strutture in realtà non mancano, ma spesso sono in condizioni deficitarie e, quindi, poco o punto utilizzabili, sicché è possibile che le esigenze delle varie discipline non si possano combinare armonicamente: occorre, dunque, una ​ricognizione puntuale di tutti gli impianti​, per poi procedere alle manutenzioni necessarie.

Per esempio, lo ​stato di manutenzione del “Paladozio” lascia molto a desiderare e sicuramente andrebbero fatti degli interventi di vario tipo, dal rifacimento delle linee e delle aree del campo, alla manutenzione di bagni, spogliatori, spalti ed area esterna.

Nell’àmbito della progettazione di una nuova scuola secondaria “Leonardo da Vinci” (cfr. la scheda Lavori Pubblici), ​una nuova palestra​, con misure e capienza maggiori (come minimo un campo da basket/tchoukball), potrebbe risolvere, almeno in parte, il grave problema della carenza di spazi per le società sportive, sia per allenamenti, sia per competizioni.

 

ATTIVITÀ MOTORIA “AUTOGESTITA”

Se si creano gli spazi e le occasioni, le persone tendono a essere maggiormente attive sfruttando le strutture messe a disposizione, e questo è sicuramente un grande beneficio per i cittadini, anche dal punto di vista della prevenzione e del mantenimento della salute.

“In un mondo che sta affrontando un’epidemia di inattività fisica, i comuni sono il principale fornitore di sport per tutti e attività fisiche.​ ​Il loro ruolo va dalla fornitura di infrastrutture e strutture, attraverso l’organizzazione di programmi ed eventi, ai finanziamenti agli stakeholder locali”.

Oltre al percorso vita che è già presente nel parco del Lura, sarebbe interessante poter organizzare in uno spazio in un’area verde cittadina, per esempio il parco del Seminario, una sorta di “​palestra all’aperto” che dia la possibilità ai cittadini di tutte le età di usufruirne senza essere costretti a inoltrarsi nel pur bello parco del Lura.

Nelle città del nord Europa queste aree sono molto diffuse a grande vantaggio della popolazione. Saronno è anche carente di ​playground​, campetti da basket dove i ragazzi possono ritrovarsi in autonomia a giocare: sarà bene crearne alcuni, possibilmente in ogni quartiere.

 

GIOCHI INCLUSIVI

Non riguarda strettamente l’attività sportiva, ma l’aspetto ludico-ricreativo e le pari opportunità per tutti: si dovrebbe dotare almeno uno dei parchi giochi di altalene e giochi per i bimbi in carrozzina o in difficoltà. Ai bambini disabili viene di fatto preclusa la possibilità di gioco nei parchi pubblici, sicché occorre superare questa discriminazione.

MANIFESTAZIONI SPORTIVE

Tramite le nostre società sportive sarebbe interessante attrarre ​manifestazioni sportive che non abbiano per forza costi esorbitanti, come la partenza della 3 Valli Varesine, e che invece potrebbero avere una ricaduta positiva su Saronno. Le discipline idonee sono moltissime: atletica, nuoto in vasca corta, pattinaggio, softball, pallavolo, scherma, basket, tchoukball, ecc., anche con eventi per categorie Junior e Studenteschi.

La nostra città è connessa in modo ottimale con aeroporti, ferrovie e autostrada: è quindi facile da raggiungere. Ha buone strutture alberghiere che lavorano soprattutto con fiere ed eventi e in momenti di vuoto (es. luglio e agosto) potrebbero essere disponibili a un prezzo competitivo per squadre e atleti. Il comune potrebbe supportare l’organizzazione di eventi, anche in minima parte, p.es. concedendo gli impianti gratuitamente (come già fatto in passato), purché, ovviamente, gli impianti siano mantenuti in buone condizioni.

 

ADESIONE A RETI SPORTIVE TRA CITT

Il comune potrebbe farsi promotore presso le scuole e la cittadinanza di giornate e iniziative popolari che coinvolgano persone di tutte le età. Esistono reti europee che forniscono alle città e alle comunità la possibilità di associarsi, di supportare premi, programmi, eventi e ogni altra buona pratica che aiuti ad aumentare la partecipazione allo sport per tutti e l’attività fisica. Alcuni esempi:

http://www.tafisa.org/active-cities ​- ​https://italy.moveweek.eu/ ​- http://www.tafisa.org/tafisa-world-walking-day – ​https://ec.europa.eu/sport/week_en – https://no-elevators-day.nowwemove.com/ned-2020/

Molte città italiane sono già attive in questo senso e rientrano nel gruppo delle ​“active cities” http://www.triple-ac.net/​: anche Saronno potrebbe diventare una di queste.

Ovviamente fra queste manifestazioni rientrerebbero la giornata delle Associazioni (Associazioni in piazza), che include anche quelle sportive, e la Festa dello sport, che di solito si svolge la prima domenica di giugno.

Per partecipare a queste esperienze, ​l’ufficio sport comunale dovrà essere adeguatamente potenziato.

SOSTEGNO ALLO SPORT E ALLE FAMIGLIE

In un periodo difficile come questo, già da settembre saranno parecchie le famiglie in difficoltà economica, sicché è prevedibile che sarà per loro molto difficile sostenere la spesa per far svolgere attività sportiva ai propri figli.

Il comune, riconoscendo l’alto valore sociale ed educativo dello sport, in collaborazione con le società sportive, dovrebbe istituire delle “​borse di sport​” per consentire a bambini e ragazzi di famiglie in sofferenza, segnalate dalle scuole e/o dai servizi sociali, di praticare sport.

Ci sono varie modalità con cui i progetti si potrebbero attuare, in base alle disponibilità economiche che si vogliono destinare allo scopo: a carico totale del Comune; a carico parziale del Comune (pagamento della sola quota annuale di assicurazione dei ragazzi); a costo zero per le casse comunali chiedendo alle società sportive di mettere a disposizione qualche quota gratuita; oppure partecipando a bandi Regionali (“Dote Sport”), se la Regione estende i benefici anche alle famiglie.

 

LO SPORT PER TUTTI, ANCHE PER LA TERZA ETÀ

Ci si propone, infine, con scopo di utilità sociale, di offrire una opportunità per svolgere attività fisica anche alle persone ​della terza età​, come forma di prevenzione-mantenimento della condizione fisica e anche psichica.

Il Comune, anche con il concorso di ​sponsor e in collaborazione con l’ASL, dovrebbe organizzare direttamente tali attività, mettendo a disposizione la struttura e retribuendo l’insegnante. I corsi avrebbero un prezzo calmierato e sarebbero gratuiti per le fasce economicamente più deboli. Si potrebbero abbinare corsi tenuti da medici sui vari aspetti della salute nell’età avanzata.

COMMERCIO

Il ​commercio​ è la prima espressione di vita e storia di Saronno, dove in epoca romana prima è nato il mercato, poi il villaggio.

Ma il commercio, come i tempi, cambia: oggi rileviamo che ci sono troppi stabili commerciali, molti dei quali vuoti; che c’è la concorrenza del commercio ​online e della grande distribuzione, che l’Amministrazione uscente ha fatto insediare in città con la previsione di ben sei futuri punti.

 

IL COMMERCIO DI PROSSIMITÀ

Proprio durante la quarantena del ​coronavirus​ abbiamo tutti sperimentato l’importanza del commercio di prossimità​, cioè del ​“negozio sotto casa”: servizio e cortesia, vicinanza anche umana, fiducia, capacità di reinventarsi. IIl coprifuoco forzato ci ha inoltre mostrato una città spettrale, senza persone e senza negozi brulicanti di vita.

La riscoperta pratica di ciò che è il ​commercio di prossimità​: che parla della vita della città. Ciò che è vivo cattura, genera attrattività e quindi possibilità di incontro, relazione, crescita, commercio.

Da questa esperienza dobbiamo trarre l’insegnamento che le piccole realtà commerciali devono essere valorizzate e tutelate per il loro ruolo essenziale di carattere sociale, prima che economico; si dovrà indirizzare l’attività amministrativa in tal senso.

 

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E LA SINERGIA CON IL COMUNE

È essenziale che i negozi di prossimità siano uniti. Nelle sfide del mercato attuale, tuttavia, il ruolo necessario e vitale delle associazioni di categoria non basta più e occorre sempre più fare rete: al loro fianco deve esserci un’Amministrazione convinta dell’importanza delle attività commerciali e dei loro rappresentanti come uno dei principali ed effettivi motori del cuore della città.

Per questa ragione andrà sviluppato un costante dialogo rispettoso dei ruoli di ciascuno con due mezzi: il ​tavolo con le associazioni di categoria​ e il ​Distretto urbano del commercio​.

 

DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO

Dal 2008 Regione Lombardia ha istituito i ​Distretti urbani del commercio (DUC) su cui fa convergere importanti risorse economiche europee.

Il DUC agisce su una porzione della città ben definita ed è un mezzo capace di far incontrare l’Amministrazione Comunale con le associazioni di categoria, i singoli commercianti e più ampiamente tutti i portatori di interesse.

Si tratta, in buona sostanza, di un mezzo di concertazione in cui amministrazione, associazioni di categoria, cittadini e associazioni culturali possono incontrarsi e progettare la vita della città: un organismo che si muove insieme alla città, che immagina e progetta molti aspetti, dagli interventi di arredo urbano, alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, dalle attività culturali a quelle ricreative.

I fondi da impiegare sono mezzi propri comunali, fondi europei, e capitali privati di coloro che vogliono investire nella città.

All’organismo, governato con una certa semplificazione e rapidità, potranno essere delegate funzioni dal Comune, per raggiungere in tempi ristretti, ragionevoli e competitivi risultati altrimenti complessi.

 

NUOVI PALCOSCENICI COMMERCIALI: TRA ARTE E CULTURA

La nostra città ha due gioielli dell’arte: il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli e la chiesa di San Francesco. La stagione del Teatro “G. Pasta” è storicamente tra le principale offerte culturali della provincia di Varese e del nord del milanese. Sono eccellenze da valorizzare e attorno alle quali creare rete al fine di farle divenire volano per la città.

Alcuni scorci della città invece, soprattutto nel centro cittadino, risultano vuoti, privi di vita e di storia, al punto da essere definiti ​“non luoghi”,​ e da ciò discende la difficoltà nel portare vita e attività.

Con l’impiego di forme di arte anche inconsueta – dai graffiti a realizzazioni artisticamente più elaborate – e offerte culturali diffuse, l’intera città si trasformerebbe in un enorme palcoscenico, pronto a “liberare” l’arte, il cinema, il teatro, la lirica dai suoi gusci tradizionali.

Ciò può cambiare radicalmente il volto della città, caratterizzandola in modo vivo e propositivo, vivacizzato dall’apertura delle attività commerciali e dei pubblici esercizi (ristoranti, caffè).

 

EVENTI

Proprio con il ​coronavirus a​bbiamo riscoperto la bellezza della vita all’aria aperta e della socialità.

Gli eventi ricreativi dovranno forzatamente per qualche tempo – si spera poco – dipendere da regole del distanziamento sociale, necessario per il contenimento dell’epidemia. Ciò, tuttavia, non significa dovervi rinunciare completamente.

È possibile che il pubblico e il privato possano trovare punti di incontro, ma per prima cosa l’amministrazione comunale deve anzitutto crederci e, poi, deve favorire e facilitare l’organizzazione di eventi.

L’amministrazione comunale deve offrire le basi per superare le difficoltà tecniche legate al rispetto delle normative di sicurezza: devono essere disposte piantine generali per un generico evento base nelle principali piazze cittadine e deve essere fornita tutta l’assistenza possibile.

I privati o le associazioni che volessero proporre eventi dovranno avere la strada più spianata possibile: andrà creato uno speciale ​“ufficio eventi” che, in costante dialogo con gli uffici comunali deputati, sia l’unica interfaccia di ​front office occupandosi di svolgere il lavoro di backoffice e coordinamento degli uffici comunali interessati.

Il Distretto urbano del commercio dovrà avere la funzione di ulteriore facilitatore garantendo sostegno tecnico, capacità di regia e calendarizzazione, incontro con le diverse parti interessate, informazione e pubblicità.

VERDE E ARREDO URBANO

Ciò che, di primo acchito, caratterizza la città sono la vista e la fruibilità. L’arredo urbano e il verde devono essere un tutt’uno, capaci di trasmettere l’amore e la cura che l’amministrazione, i cittadini e i commercianti devono avere per la città.

Attraverso la progettazione attorno a bandi per il Distretto urbano del commercio è possibile ottenere, oltre ai disposti capitali comunali, anche fondi regionali e, se in programmi sviluppati in sinergia, anche risorse private.

 

DEMATERIALIZZAZIONE ANTIBUROCRATICA

Dopo il ​coronavirus​, con regole di distanziamento e contenimento degli accessi, abbiamo ancora più coscienza della necessità di avere uffici comunali aperti tutto il giorno, 24 ore su 24: chiaramente non è possibile in modo materiale. L’aiuto può giungere dall’informatica: programmi utilizzabili comodamente da casa che, 24 ore su 24, permettano al privato di contattare la pubblica amministrazione e forniscano istruzioni e modulistica precisa senza dover necessariamente ricorrere all’operatore comunale che invece, in orario di lavoro, potrà dedicarsi al disbrigo delle azioni necessarie per il buon esito dell’istanza. In fondo, non sarebbe atro che una specie di ​home banking, ​che moltissimi già usano ed apprezzano.

Le associazioni di categoria e il Distretto urbano del commercio potranno garantire ai propri associati l’assistenza tecnica eventualmente necessaria. Il passaggio a una gestione informatizzata avrà anche il pregio di abbattere l’utilizzo di carta.

 

LA CENTRALE DI CONSEGNA

Ogni anno il comune di Saronno spende circa 150mila euro per la manutenzione ordinaria della pavimentazione del centro, provata dal passaggio di mezzi pesanti. Si rivela quindi necessario pensare a una riduzione del passaggio di tali ingombranti veicoli, molti dei quali sono dei fornitori dei negozi del centro.

È possibile che il Distretto urbano del commercio crei un punto esterno alla zona in pavimentazione nobile, da individuare perché funga da collettore tra i fornitori e i negozianti.

Da questa ​centrale di consegna​, piccoli e leggeri mezzi elettrici ecocompatibili (acquistabili grazie ai tanti bandi a finanziamento europeo, statale o regionale coinvolgenti il DUC) potranno effettuare la consegna all’interno della ZTL. I mezzi potranno divenire caratteristica della città.

 

IL COMMERCIO LOCALE ONLINE

Il costante mutare delle abitudini umane ha portato a uno sviluppo del ​commercio online.​ Se si hanno vantaggi nel breve, nel lungo periodo si assiste a un radicale mutamento del volto della città. Ciò nonostante, proprio durante la quarantena e grazie ad una sinergia con l’Ascom Saronno e i singoli commercianti, Saronno ha promosso un portale di offerte ​online dei prodotti dei negozianti di Saronno. È un primo passo più che positivo e significativo, che va sostenuto e incoraggiato a crescere con vantaggio sia per il commerciante, che ha i suoi ricavi, sia per il cittadino, che può continuare a fare acquisti mantenendo un’economia circolare locale così da tenere vivo il tessuto cittadino.

Sarà possibile, in sinergia con le associazioni di categoria e il Distretto urbano del commercio, attivare un servizio di consegne puntuali totalmente gestito e locale, utilizzando mezzi ecocompatibili quali biciclette a pedalata assistita o i già menzionati veicoli elettrici. Ciò potrebbe favorire la creazione di ulteriori posti di lavoro.

 

MERCATO

Una caratteristica storica del commercio saronnese è da tempo immemore ​l’ampio mercato​. L’offerta commerciale sta progressivamente specializzandosi, cercando di proporre beni – alimentari e non – di elevata qualità a prezzo concorrenziale.

Garantendo regole certe e moderne, il Comune supporterà gli sforzi degli ambulanti; per contro, dovrà essere assicurato al consumatore un sistema costante di controlli sempre più performanti sui beni oggetto di vendita, così come sul pagamento delle tasse e il rispetto delle leggi.

Per questa ragione, si dovrà rivedere ed aggiornare il regolamento del commercio su suolo e area pubblica nella sua interezza; si proseguirà inoltre l’attività di digitalizzazione interrottasi nel 2018 che permetterà l’esperimento di controlli puntuali.

Una razionalizzazione della dislocazione sulle vie cittadine sarà necessaria, così da evitare soluzioni di continuità del mercato e la fruizione di vie e parcheggi per i cittadini.

 

SOMMNISTRAZIONE ESTERNA – EDICOLE

Come già sperimentato in forza delle norme introdotte per la pandemia, si dovrà ampliare, pur senza produrre disordine o disagio viabilistico, la facoltà di posare ​déhors ​anche strutturati a servizio di pubblici esercizi: ciò ha già cambiato il volto di molte strade, rendendo vivace ed illuminato il passeggio.

A sostegno di ciò, anche per l’artigianato, si propone – alla scadenza dell’esenzione introdotta dal Decreto Rilancio di maggio 2020 per l’emergenza Covid-19 – una riduzione permanente della Tosap relativamente al ​suolo pubblico aggiuntivo​ necessario a ​bar e ristoranti​ (e in genere esercizi di pubblico servizio, come gelaterie e gastronomie artigianali) per favorire i ​déhors e​ simili, anche per occupazioni temporanee.

Dovrà pure essere completamente rivisto il ​piano delle edicole​, per aggiornarlo all’attuale mercato dei giornali (oggi reperibili ovunque, anche nei supermercati) e per riconvertire anche ad altri usi utili le edicole stesse.

 

ARTIGIANATO E IMPRESA

Da sviluppare l’offerta di spazi di ​co-working (zona via Varese) come incontro e consulenza tra i giovani imprenditori (o aspiranti tali), le associazioni di categoria ed eventuali finanziatori.

In proposito, nella scheda dei Lavori Pubblici, si specifica che al fine di contribuire, nel ristretto àmbito delle competenze comunali in materia, allo ​sviluppo di possibilità di lavoro nel territorio comunale, si progetterà di utilizzare un’area di proprietà municipale a sud della città, per realizzarvi un insediamento di piccoli capannoni da concedere, in tagli adatti alle esigenze, a canone moderato a ​start-up, a​ giovani artigiani e imprenditori, per favorirne la sviluppo professionale.

Un ​incubatoio i​n cui dare spazio a chi, nonostante la gravità della situazione economica generale, manifesti positiva volontà di spendersi e di rischiare, meritevole di essere accompagnato all’avvio di un’attività utile alla collettività, che può ​investire ​in queste nuove esperienze.

L’Amministrazione dovrà inoltre collaborare – tramite consultazioni abituali – con le rappresentanze di artigiani e imprese, massimamente le piccole e medie diffuse in città, per valutare insieme le nuove opportunità e le esigenze che dovessero insorgere.

 

Una delle risorse più preziose di Saronno è la posizione strategica dal punto di vista della mobilità: nel cuore della rete ferroviaria lombarda, toccata da arterie stradali di primaria importanza, vicina all’aeroporto di Malpensa.

Questa posizione porta ricchezza al nostro territorio ma richiede di governare con intelligenza la mobilità da e verso Saronno, quella di attraversamento e quella interna alla città.

Innanzitutto non si potrà reintrodurre la già inefficace ​​politica della viabilità centrata sui 30 km all’ora. Pur senza privilegiare il trasporto con le automobili, occorrerà realizzare un’ordinata ed ​​armonica coesistenza ​tra veicoli, biciclette, pedoni e nuove forme di micromobilità (monopattini, monopattini elettrici, ecc.), con un sano realismo e con il ricorso ai più moderni suggerimenti per una ​​mobilità sostenibile​​. Anziché i 30 all’ora generalizzati, si dovranno separare quanto più possibile i flussi dei diversi mezzi, prevedere velocità ridotte e ​​interventi mirati a proteggere i punti sensibili​​, da presidiare con severità.

Saronno è una città di pianura con un territorio compatto: l’ideale per ​​favorire l’uso delle biciclette​​, valutando l’opportunità di introdurre servizi di “sharing”,​​ ​posando rastrelliere e aumentando i parcheggi per le biciclette stesse, ma soprattutto progettando e realizzando una seria, coerente, efficace rete di percorsi protetti, ossia piste ciclabili ben connesse tra di loro e con quelle che giungono dai Comuni circonvicini. Solo in questo modo la bicicletta potrà davvero competere come mezzo di trasporto alternativo. Spezzoni di piste, magari anche mal pavimentate; ostacoli continui; pericolose coesistenze con veicoli a motore (ma pure con i percorsi pedonali): tutto questo concorre a disincentivare e a provocare anche situazioni di pericolosità. Analogamente, anche i percorsi pedonali vanno tutelati. Troppo spesso oggi li vediamo o inesistenti (al massimo una striscia bianca anche lungo strade trafficate) o mal curati.

Tornare alla normalità è avere anche marciapiedi ​​in ordine ​lungo tutte le vie e non solo in centro: di larghezza adeguata e con un fondo non sconnesso per garantire sicurezza ai nostri passi e a chi spinge una carrozzina o un passeggino.

La viabilità dev’essere al servizio del cittadino, non il contrario. Lo stesso vale anche per il ​sistema dei parcheggi​.

Si rende necessario rivedere completamente la pesantissima ​politica della sosta dell’Amministrazione uscente, che ha esteso a dismisura le zone a strisce blu, a pagamento, rendendo la sosta costosa e surrettiziamente una delle fonti di principale entrata per il bilancio del Comune (al pari delle contravvenzioni), con il risultato dell’ulteriore allontanamento dei consumatori rispetto al commercio locale.

Per questo, come riconosciuto dall’unanime giurisprudenza (cfr. da ultimo Cassazione, ordinanza n. 15678/2020), in zona contigua a quelle a pagamento si devono ​individuare sufficienti aree destinate a parcheggio libero​, a pena di illegittimità dei provvedimenti comunali.

Quindi, dovrà essere rivisto e adattato alle esigenze attuali il piano dei parcheggi e completamente rimodulata la strategia attuata negli ultimi anni.

Per esempio, il parcheggio di piazzale Saragat, nei pressi dell’Ospedale, dovrà tornare, almeno in grossa parte, a un uso a rotazione (zona disco) e non più a pagamento, poiché all’Ospedale si accede non per divertimento, ma per la tutela di un bene di assoluta preminenza qual è la ​​salute​​, sicché è vergognoso che la sosta venga fatta pagare salatamente e che sia, di fatto, disciplinata da ​​parcheggiatori abusivi n​​ullafacenti, che vi si sono installati fastidiosi e pericolosi.

Zone a disco e non a pagamento sono un elemento vitale nelle aree prossime al centro per ​​valorizzare e tutelare anche il nostro centro commerciale naturale, costituito dal commercio nel ​​centro storico​​.

Quanto alla ​viabilità esterna ed intercomunale​, si studieranno soluzioni per evitare effetti negativi su Saronno del traffico in attraversamento, partendo dalla situazione di via Parma dove andranno studiati interventi, soprattutto sulle intersezioni, che fluidifichino il traffico; ciò tenuto conto dell’impatto della ​​tangenzialina ​da Solaro (Cascina Emanuela) alla Pedemontana (Lomazzo) e di quello futuro della Varesina​​-bis, ​programmate anche per deviare fuori dalla città il traffico in direzione di Monza e della Brianza.

Si dovranno ​​rivedere le criticità della viabilità locale disegnata a tavolino dall’Amministrazione uscente, studiando il migliore utilizzo della rete viaria di quartiere, che deve sì tener lontani flussi parassiti di attraversamento ma ​​che deve essere funzionale per chi abita nella zona​​.

Per fare questo daremo la giusta ​importanza al ​​confronto con i residenti il cui parere in questi interventi è fondamentale.

Quanto al ​trasporto pubblico​, l’attuale sistema dev’essere rivisto per renderlo più efficiente.

I percorsi delle linee di autobus andranno rivisti rendendo più veloci i collegamenti tra i quartieri residenziali e i principali punti di interesse cittadino.

Sarà, inoltre, necessario discutere con gli Enti competenti sovraordinati ​(in primis l’Agenzia per il Trasporto Pubblico di Como, Lecco e Varese):

  •  il prolungamento dei servizi urbani di Saronno ai comuni limitrofi per favorire la mobilità pubblica per i ​cityuser ​di Saronno;
  •  l’inserimento dei servizi urbani di Saronno nel sistema tariffario integrato di Milano per estendere l’interesse dei servizi urbani anche ai concittadini che si recano in stazione per andare a lavorare a Milano.

Infine, si studieranno soluzioni innovative per le ​categorie più deboli anche valutando apposite convenzioni con gli operatori dei servizi taxi presenti sul nostro territorio (​trasporto a chiamata​).

Pur nella carenza di mezzi finanziari, il ​Settore dei Lavori Pubblici dovrà dotarsi ogni anno di un programma per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, unitamente a una programmazione pluriennale dei lavori più ampi, specie per gli adeguamenti e la messa in sicurezza delle strade e di tutti gli edifici pubblici, con forte indirizzo verso il contenimento dei consumi energetici.

 

SCUOLE

Previo reperimento dei mezzi finanziari occorrenti e senza escludere il ricorso all’accensione di mutui, ancora oggi molto convenienti, si potrà pensare a completare il sistema scolastico saronnese: dopo la nuova scuola ​“Rodari”, che è finanziata per quattro quinti dai fondi della “Buona Scuola” stanziati dal Governo Renzi, occorre sostituire la sede della ​Scuola Media “Leonardo da Vinci”, oggi collocata in un edificio della fine dell’Ottocento e senza possibilità di alcuno sviluppo.

La soluzione ideale sarebbe costruire la nuova scuola al posto della vecchia scuola ​“Pizzigoni”, per poi suddividere gli spazi dell’attuale ​“Leonardo da Vinci” dove collocare le sedi delle associazioni, in posizione più centrale.

Questo spostamento contribuirebbe inoltre alla riduzione degli ingorghi da traffico di entrata/uscita scolastica, convogliando il traffico veicolare dei genitori da una zona fortemente centrale a un plesso già sede di altra scuola (l’attuale Pizzigoni), permettendo così una razionalizzazione del traffico e della vita della famiglia oltremodo necessaria in tempo post Covid. Una simile razionalizzazione permetterà una più efficace realizzazione e fruizione di piste ciclabili da parte dei giovanissimi cittadini, promuovendo così uno stile di vita più sano e votato alla mobilità sostenibile.

Gli uffici dovrebbero procedere alla redazione di uno studio di fattibilità; nel frattempo, si appurerà se, come auspicato, una buona parte dei fondi in arrivo dall’Unione Europea siano direttamente attribuiti agli Enti Locali, con ovvi vincoli di destinazione. In tal modo, l’opera potrebbe essere realizzata in tempi rapidi ed avremmo, così, un ​sistema di istituti comprensivi ben articolati, in ordine e in sicurezza.

SISTEMA DELLA MOBILITÀ

In sostegno alla mobilità ​dolce, si realizzeranno ​piste ciclabili che possano permettere gli spostamenti tra i quartieri e le zone di interesse. Necessario è, per quanto possibile, procedere con una razionalizzazione delle destinazioni d’uso degli edifici pubblici, ad esempio avvicinando i plessi scolastici.

Dallo spostamento della scuola media ​“L. Da Vinci” si otterrà una riduzione del traffico in una zona centrale e mal servita da arterie stradali. L’ampio parcheggio antistante il futuro plesso scolastico su via Miola consentirà l’ingresso dei giovani saronnesi in sicurezza rispetto al traffico veicolare.

 

PALAZZO VISCONTI

Altro grande progetto riguarda Palazzo Visconti ed il subquartiere di proprietà pubblica circostante; di esso si tratterà in apposita scheda.

 

BARRIERE ARCHITETTONICHE

Si dovrà proseguire l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti in città sull’esistente, mentre sulla nuova progettazione si dovrà avere particolare cura a garantire la fruizione a ciascun cittadino, anche quelli che soffrono nella mobilità personale.

 

CIMITERI

Si segnalano per utilità i progetti di ampliamento del cimitero di Cassina Ferrara e di creazione su spazio non consacrato di una decorosa casa del commiato al Cimitero Maggiore per le onoranze funebri civili o di credenze religiose o filosofiche diverse da quella maggioritaria.

Si dovrà anche verificare la fattiblità normativa, ambientale ed economia della realizzazione di un impianto per la cremazione​ delle salme, anche nella forma di ​project financing.

MANUTENZIONI

Per le manutenzioni, l’amministrazione dovrà essere organizzata in modo che sia sempre presente e utilizzabile un ​servizio manutenzioni​, una ​task force per la ricognizione e la susseguente manutenzione continua e costante di strade e marciapiedi e di tutte le superfici asfaltate; ciò in base a un cronoprogramma annuale delle manutenzioni ordinarie e di un cronoprogramma triennale delle manutenzioni straordinarie, da aggiornare annualmente in sede di programma triennale delle opere e degli investimenti.

Dovrà essere istituita una squadra specialistica di pronto intervento di tecnici e operai per le manutenzioni urgenti.

Ciascun cittadino sarà chiamato a vigilare sul buon andamento dello stato manutentivo e sull’operato delle squadre tecniche implementando un sistema di segnalazione attraverso le ultime tecnologie già a tutti accessibili.

Si dovranno predisporre convenzioni specifiche con i gestori della somministrazione dei servizi di corrente elettrica, gas, telefono, cybercomunicazioni, affinché gli interventi da essi effettuati siano possibilmente contemporanei con le manutenzioni stradali comunali, così da evitare manomissioni delle strade e la creazione di pericolose ed antiestetiche differenziazioni nei manti asfaltati.

 

IL PATRIMONIO PUBBLICO

Circa il patrimonio, ci si propone di procedere a un ​censimento aggiornato​, al fine di valutare la convenienza della dismissione dei beni non strategici per il Comune e/o di costoso mantenimento. Dall’alienazione ​devono escludersi prioritariamente i beni di valore storico e/o tradizionale, il cui uso pubblico deve essere assicurato e tramandato.

Si considera inattuabile, incompatibile con i tempi e di scarso valore pubblico la realizzazione di una “area delle feste”​; le somme già stanziate potranno essere utilizzate per opere più urgenti e di interesse pubblico, mentre per le cosiddette “feste” si potrà verificare la possibilità dell’uso di aree o strutture già esistenti e all’uopo riconvertite, senza tralasciare la possibilità di creare sinergie con i comuni limitrofi che sono già dotati di aree ad hoc, muovendosi così verso una ​proposta comprensoriale​ necessaria per fare fronte al periodo di attuale crisi.

Ci si propone di accordarsi con il Comando Generale della ​Guardia di Finanza per concedere in uso tutto l’edificio del già Tribunale, per insediarvi corpi specializzati, i quali potrebbero collaborare costantemente per la sicurezza cittadina. Si dovrà proseguire con la formazione della piccola proprietà immobiliare, cedendo a pagamento i diritti comunali sulle abitazioni in diritto di superficie dei progetti 167. Si dovrà procedere alla ricognizione dei contratti di locazione o di concessione dei beni comunali, considerando che, nell’attuale contingenza economica, i canoni dovranno essere rimodulati e resi più compatibili con le difficoltà dei concessionari/conduttori.

 

CONCESSIONE DI SPAZI PUBBLICI

Si dovrà ampliare, pur senza produrre disordine o disagio viabilistico, la facoltà di posare ​déhors anche strutturati a servizio di pubblici esercizi, mentre dovrà essere completamente rivisto il ​piano delle edicole​, per aggiornarlo all’attuale mercato dei giornali e per riconvertire anche ad altri usi utili le edicole stesse. Altre aree pubbliche potranno essere date in concessione onerosa per lo svolgimento di attività private di servizio, particolarmente in zone disagiate.

 

AIUTO ALLO SVILUPPO ED AL LAVORO

Al fine di contribuire, nel ristretto àmbito delle competenze comunali in materia, allo ​sviluppo di possibilità di lavoro nel territorio comunale, si progetterà di utilizzare un’area di proprietà municipale a sud della città, per realizzarvi un insediamento di piccoli capannoni da concedere, in tagli adatti alle esigenze, a canone moderato a ​start-up, ​a giovani artigiani ed imprenditori, per favorirne la sviluppo professionale.

Un ​incubatoio ​in cui dare spazio a chi, nonostante la gravità della situazione economica generale, manifesti positiva volontà di spendersi e di rischiare, meritevole di essere accompagnato all’avvio di un’attività utile alla collettività, che può​ investire i​n queste nuove esperienze.

UNA CRISI EPOCALE COME PUNTO DI PARTENZA

Dopo anni e anni di tagli ai trasferimenti agli Enti Locali – che hanno sopportato il grosso del risanamento del bilancio statale -, i margini di manovra dei Comuni si erano già di molto ridotti; la vicenda del coronavirus ha dato un colpo fatale agli equilibri economico-finanziari di tutto il nostro Paese.

L’approccio al bilancio quindi, di per sé già rigoroso, deve essere informato ora necessariamente dalla situazione di emergenza con cui dobbiamo convivere.

Ovviamente, scartata l’ipotesi inconsiderabile di puntare esclusivamente a reperire entrate (nuove o con maggiorazioni di aliquote di imposte e tariffe già esistenti), si dovranno per contro promuovere sviluppo ed investimenti.

 

IL PIANO NAZIONALE ED EUROPEO DI RISANAMENTO

Ci si augura che il Governo decida di girare direttamente agli Enti Locali buona parte dei cospicui fondi che sono stati stanziati dall’Unione Europea; fondi che, anche se giustamente vincolati, darebbero la possibilità ai Comuni, e quindi anche al nostro, di intervenire per stimolare la ripresa con importanti opere di ammodernamento, di miglioramento, di costruzione di infrastrutture, a partire dalle scuole.

Occorre dunque attendere di conoscere nei dettagli il grande piano nazionale di ricostruzione: a tal fine, bisognerà costituire un vero e proprio ufficio interno (o anche affidarsi ad esperti esterni) per monitorare giornalmente i tanti bandi di finanziamento che Unione Europea, Stato e Regione emettono per far fronte alle più svariate necessità, così da riuscire a proporre e ricevere approvazione per numerosi progetti.

 

ALTRI MODI DI GESTIONE DEL BILANCIO

Inoltre, consci della realtà, non si dovranno dimenticare due elementi di criticità già presenti prima della crisi pandemica: 1) la tendenza alla progressiva diminuzione delle entrate derivanti dall’edilizia, poiché il territorio è già saturo e non è possibile pensare ad altri, importanti insediamenti immobiliari oltre a quelli enormi già concessi dall’attuale Amministrazione; 2) la necessità di tendere al pareggio di costi/tariffe dei servizi sinora erogati sottocosto.

Ci si propone, quindi, di adottare alcune misure classiche, ​evergreen ​ma utili a contenere ulteriori sacrifici ai cittadini e potenzialmente efficaci per il risanamento dell’Ente: confermare e rendere rigoroso il controllo di gestione; accelerare ed approfondire le verifiche fiscali, per combattere l’evasione e l’elusione dei tributi comunali; gestire più servizi in collaborazione con altri Comuni, per godere dei minori costi e delle economie di scala; dismettere i beni comunali non strategici, a partire dai piccoli reliquati di terreni, ingovernabili ed improduttivi; favorire la trasformazione onerosa in proprietà dei diritti di superficie nelle abitazioni in 167 e dei diritti di sottosuolo delle autorimesse; ricorrere – se economicamente vantaggioso – alla esternalizzazione di servizi non di rilevanza pubblica; velocizzare la spesa per evitare residui ed inutili accantonamenti infruttiferi; controllare i consumi ed investire in mezzi, impianti, materiali, procedimenti utili per il risparmio energetico o per la produzione di energia in tutti gli edifici comunali; rivedere la rinegoziazione dei mutui; cercare forme di finanziamento ​alternativo all’assunzione di mutui ​(project financing, rapide devoluzioni di residui di mutuo in caso di economie); alienare, anche parzialmente, il patrimonio residenziale comunale agli inquilini residenti, per favorire la formazione della piccola proprietà abitativa e per destinarne i ricavi alla riqualificazione ed alla realizzazione di nuovi alloggi; ridurre al minimo di legge i componenti remunerati degli organi istituzionali di ogni livello; attuare il piano regolatore degli impianti pubblicitari, per regolarne la localizzazione e il numero e per riscuotere con certezza i proventi; utilizzare al massimo le risorse interne per la progettazione tecnica, le manutenzioni e l’amministrazione del patrimonio, così da ricorrere a professionalità esterne ed a consulenze solo in casi di effettiva e comprovata necessità; rinunciare alle spese di investimento assolutamente prive di qualità e di utilità, come la cosiddetta “area feste” dal costo astronomico.

 

IL RICORSO AI MUTUI E AI BONDS, ESENZIONI MIRATE

Nel rispetto del patto di stabilità, si dovrà però aver il coraggio di ricorrere ai mutui, che l’attuale bilancio permetterebbe con una certa larghezza, tenuto anche conto dei bassissimi tassi di interesse vigenti: certo non per scialacquare, ma per far fronte a bisogni incomprimibili, derivanti anche dalle conseguenze della crisi internazionale per la pandemia da Covid-19.

Rivestirebbe un particolare significato di partecipazione dei cittadini alle sorti della città la sottoscrizione, per chi lo potesse,di​ Saronno Bond​, o​ssia di quote di mutuo comunale che potrebbe essere scelto come forma alternativa al normale ricorso al credito delle banche.

A sostegno del commercio e dell’artigianato, si propone – alla scadenza dell’esenzione introdotta dal Decreto Rilancio di maggio 2020 per l’emergenza Covid-19 – una riduzione permanente della Tosap ​relativamente al​ suolo pubblico aggiuntivo ​necessario a ​bar e ristoranti ​(e in genere esercizi di pubblico servizio, come gelaterie e gastronomie artigianali) per favorire i ​déhors ​e simili, anche per occupazioni temporanee; ​​si potrebbero pure imitare forme di conveniente autofinanziamento promosse da alcuni Comuni, come quello di Valdidentro (SO) tramite la sua Pro Loco (​https://www.valdidentrobond.it/​) che, a fronte dell’acquisto, da parte dell’utente, di ​bond ​di taglio limitato consente poi di ottenere sconti negli esercizi commerciali o presso le rivendite dei prodotti artigianali, a cui il Comune aggiunge un ulteriore ​bonus.

Com’è noto, Saronno (circa 11 kmq e 39.000 abitanti) è una città ​fortemente urbanizzata con circa 40.000 abitanti stanziati su un territorio di 10,5 kmq.

Fino al 1948, il territorio comunale comprendeva anche Gerenzano, Origgio e Uboldo, sicché l’area era molto più vasta e consentiva una programmazione di vasto raggio.

Con la suddivisione in diversi Comuni e le diverse politiche territoriali poste in essere da ciascuno di essi, si è assistito negli anni a un ​assedio ​di edificazione, per lo più commerciale, a diretto confine con la nostra città, ​che ne ha subìto gli svantaggi​ senza nulla percepire in cambio.

 

RAPPORTI CON I COMUNI CONTERMINI O DEL COMPRENSORIO

In tale ottica, si rende ormai davvero necessaria ​una forte collaborazione comprensoriale con i Comuni contermini​, ai quali proporre una revisione generale dei Piani di governo del territorio, per la massima armonizzazione e l’utile programmazione anche in termini ambientali e non solo insediativi.

Coltivando ​rapporti di buon vicinato con i Comuni confinanti, la collaborazione comprensoriale si potrà concretare attraverso gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per ​collaborare: lettere di intenti, accordi di programma, convenzioni, patti territoriali, sforzi e progetti unitari per raggiungere obiettivi utili al comprensorio e non solo al singolo Comune.

Occorre ​evitare​, insomma, ​l’autoreferenzialità, come recentemente ha agito l’Amministrazione uscente in relazione a un annunciato finanziamento regionale per la sistemazione del traffico in corrispondenza dell’uscita di Origgio dell’autostrada: non deve progettare ed agire il solo Comune di Saronno, perché la concertazione con Origgio è necessaria, anche al fine di studiare più soluzioni alternative e intercomunali.

 

 

STOP AL CONSUMO DI SUOLO – REVISIONE DEL P.G.T.

Il presupposto fondamentale della futura politica urbanistica di Saronno dev’essere: ​non è più possibile un ulteriore, indiscriminato consumo di suolo​, che è già ampiamente sfruttato ai fini edificatorii.

Sarà perciò opportuno ​riconsiderare il vigente P.G.T., per attutirne l’impatto edilizio e per sollecitare, anche con norme premianti, la riutilizzazione degli spazi edificati esistenti, il loro recupero, il loro ammodernamento, la loro trasformazione ai fini del risparmio energetico, nell’àmbito di una ​programmazione urbanistica ​di carattere ​pubblico, ​come garanzia della trasparenza e del bilanciamento degli interessi.

Si dovrà pure perseguire l’obiettivo della ​semplificazione delle regole edilizie/urbanistiche​, in particolare quando si intersecano con le regole di altri settori, come nel caso dello Sportello Unico per le Attività Produttive; p.es., tenuto conto della situazione determinata dal ​coronavirus, semplificare le procedure per consentire la chiusura con vetrate dei ​déhors e​ simili, onde favorirne l’utilizzo anche invernale.

Dopo i tanti, ​troppi e spesso frettolosi provvedimenti​ con cui l’uscente Amministrazione, in prossimità della sua scadenza prorogata, ha di fatto concessionato, anche in deroga, quasi tutte le c.d. aree dismesse, la città si ritrova ​rimodellata e cambiata irreversibilmente senza un minimo di dibattito pubblico; il futuro prossimo di Saronno è quindi già stato disegnato, con abbondanza di supermercati e di semigrattacieli, del tutto avulsi dai bisogni della comunità. Sarà quindi compito della prossima Amministrazione ​vigilare attentissimamente sulla realizzazione delle concessioni rilasciate, al fine di attutirne, ove possibile, alcuni aspetti profondamente problematici.

Alla luce di questa esperienza, che ha dimostrato la duttilità e la facilità di variazioni in deroga, una revisione generale del P.G.T. si appalesa come molto opportuna, pure al fine di renderlo compatibile con le conseguenze derivanti dall’emergenza in corso.

 

EDILIZIA E RISTRUTTURAZIONI DI QUALITÀ

Nell’​edificazione​, nuova (residuale) o da recupero (ormai prevalente), si dovrà incentivare l’edilizia di qualità, sia sotto il profilo architettonico, sia – soprattutto – sotto il profilo dell’ecocompatibilità e a basso consumo energetico (o autosufficienza energetica), con l’impiego dei materiali più idonei, la distinzione delle acque per l’uso potabile da quello per usi igienici, d’irrigazione o di produzione, l’adozione del c.d. ​verde verticale.​

L’attenzione all’architettura di qualità, sia come progettazione, sia come tecnologie proposte, potrà essere incentivata da un ​sistema premiante​, che conceda moderati vantaggi a chi edifichi con severi parametri qualitativi e/o con diretti vantaggi per l’interesse pubblico.

Per l’ultima, significativa ​area dismessa​, la ​ex-Isotta Fraschini​, oggetto di recente acquisto dichiarato come finalizzato al bene comune, si dovrà stabilire un dialogo profondo e leale con la nuova proprietà, inizialmente per l’attuazione della bonifica, poi per verificare insieme a quali usi pubblici e comunitari e con quale qualità/quantità quest’area strategica potrà essere adibita, nel rispetto del preminente interesse pubblico e della formazione di una grande area a parco.

 

PRESERVAZIONE DEL VERDE

Le ultime ​aree agricole dovranno essere tutelate: preservare dall’edificazione il vastissimo polmone verde costituito dall’​Agro Saronnese, ​bell’esempio di pianura ​lombarda, ​adatto per natura ad ampio rimboschimento e allo sviluppo di attività agricole di coltivazione ed allevamento; ampliare e valorizzare il Parco del Lura, congiungerlo attraverso i comuni limitrofi al Parco delle Groane; valorizzare e proteggere il torrente Lura, così da renderlo percorso ameno e pulito e costituire un’insolita ​cerniera di comunicazione sostenibile tra il nord ed il sud della città​, secondo le indicazioni degli interessanti progetti del Consorzio Parco del Lura.

Si dovrà riprendere la trasformazione ciclopedonale nel verde dell’abbandonata ​sede ferroviaria Saronno-Seregno​, tenuto conto delle vicissitudini già intervenute.

Il tutto va coniugato con l’assoluto rispetto del verde già esistente e con il divieto di abbattimento di alberi di medio-alto fusto.

Tra le opere pubbliche più sentite c’è sicuramente il recupero di ​Palazzo Visconti​, il più nobile edificio civile di Saronno, da anni ​al centro del dibattito politico, stante il suo valore simbolico e l’importanza strategica della sua collocazione al centro della città.

Durante l’Amministrazione Porro (2010-2015), fu istituita una commissione consiliare per lo studio di soluzioni progettuali per il recupero di Palazzo Visconti. Le ipotesi furono numerose, ma tutte comportanti almeno in parte la cessione a terzi privati dei beni. Nessuno studio sulla sostenibilità economico-finanziaria fu fatto in modo preciso. Tale Commissione ha concluso i lavori con proposte di difficile attuabilità, cui comunque la Giunta non ha dato alcun seguito; è stata solo abbattuta la pericolante vecchia caserma dei Vigili del Fuoco.

L’Amministrazione Fagioli nulla ha previsto sulle sorti di Palazzo Visconti.

Le ricette proposte finora per il suo recupero e per la sua destinazione sono varie: spazi espositivi, museali, laboratori artistici, locali di intrattenimento; contenitore di attività leggere, delle relazioni tra le persone, non solo biblioteca tradizionale, ma un punto incontro, lettura, informazione, ritrovo; significativo punto di aggregazione che possa mantenere una vitalità di presenze e di attenzione lungo l’intero arco della giornata; tempio della cultura; nuova Biblioteca Civica. ​Idee indubbiamente interessanti ma in grado di suscitare ​sogni​, non ipotesi fattibili.

Nel 2020 si è dunque ancora nella più completa ​impasse.

Riteniamo, per contro, che si possa utilmente recuperare e aggiornare il progetto presentato in Consiglio Comunale nel 2008 dall’allora Sindaco Gilli, redatto secondo le linee direttive impartite dalla Soprintendenza ai Beni Culturali che, in considerazione della configurazione dell’edificio, ha posto limiti rigidissimi, concretatisi poi nel progetto eseguito dall’Ufficio Stabili del Comune, giudicato l’unico attuabile dalla Soprintendenza, che lo ha approvato.

Si proponeva di riportare a Palazzo Visconti il ​Municipio​, che vi ebbe sede fino al 1927, con la realizzazione di un altro edificio collegato, abbattuta la fatiscente già caserma dei VV.FF., per unire in un ​unico complesso monumentale Palazzo Visconti a Villa Gianetti in un’amplissima area verde, dotata di parcheggio sotterraneo; anche tale progetto integrativo ​è stato approvato dalla Sovrintendenza​.

Un ​recentissimo intervento della Sovrintendenza, che ha posto un vincolo sull’edificio già Ufficio d’Igiene-Scuola Materna all’angolo tra via Manzoni e Via Roma, ha spinto ad aggiornare il progetto del 2008, per ricomprendervi anche questo edificio di proprietà comunale e per considerare la possibilità di recupero (non di abbattimento) della ex-Casa del Fascio ​(già Biblioteca Civica), di interessante architettura razionale, senza necessità di costruzione del nuovo edificio parallelo al torrente Lura.

Il nuovo complesso, anche in queste ampliate dimensioni, rimarrebbe di proprietà comunale, potrebbe ospitare gli Uffici del Comune e anche ​spazi per attività culturali, matrimoni, conferenze, esposizioni nei locali più importanti, ricoperti di affreschi: un ​uso promiscuo continuo​, ​vivo ​durante tutto il giorno, ​sempre di carattere pubblico​, a disposizione dei cittadini.

Anche ​i costi di gestione sarebbero sopportabili: più o meno quelli dell’attuale Municipio (spesa ovvia e necessaria). In più, dando in locazione, anche frazionata, l’attuale Municipio, si avrebbe un’entrata costante con cui mantenere Palazzo Visconti, senza più spendere un soldo per piazza Repubblica (peraltro bisognosa, già oggi, di ingenti e costosi interventi per la sua vivibilità).

Per ​l’investimento, si potrebbe in alternativa vendere l’attuale Municipio – appetibile in quanto già grande magazzino, in pieno centro e dotato di ampi parcheggi – e usare il ricavato per i lavori, oppure accendere, almeno in parte, un mutuo da rimborsare con i proventi dei canoni di locazione dell’attuale Municipio, locabile a terzi.

Altre possibili destinazioni si scontrano con la realtà economico-finanziaria del Comune: non è noto, infatti, con quali fondi di spesa corrente usi alternativi sarebbero mantenuti (costi peraltro molto elevati); parimenti, non è noto come si reperirebbero le ​risorse da impiegare per i restauri (molti milioni di euro).

Convinti che l’edificio debba rimanere a tutti i costi a disposizione ​dell’uso pubblico dei cittadini e che – una volta eseguitone il recupero – Palazzo Visconti debba avere una gestione oculata, economicamente sostenibile dal Comune, riteniamo che il trasferimento del Municipio in questo spazio risanato ​rimanga l’unica soluzione praticabile​, nel medio e nel lungo termine, nel rispetto della storia della città, dei vincoli finanziari, della necessaria pubblicità dell’uso, della vivibilità quotidiana e civica del bene, della sistemazione definitiva del grande comparto pubblico, da Palazzo Visconti a Villa Gianetti, a Via Roma/Manzoni, con ameni percorsi pedonali in un bel parco esistente e facilmente ampliabile.

Una nuova, aggiornata versione del progetto sarà presentata alla città nel prossimo mese di settembre 2020, prima delle consultazioni elettorali.

L’​offerta culturale ​saronnese può essere il volano per la ripresa della città, negli ultimi anni ridottasi ad una ribalta di provincialismo da Strapaese.

Occorre ben ricordare la felice situazione logistico-strutturale della città, a breve distanza da Milano, peraltro raggiungibile in treno in soli 20 minuti, mentre il Malpensa Express assicura i collegamenti con l’aeroporto e con la stazione di Milano Centrale, e inoltre l’ottima struttura alberghiera, l’ampia offerta commerciale, la presenza di monumenti artistici, il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, la chiesa di San Francesco, il Museo della Ceramica Gianetti, il Museo dell’Industria e del Lavoro dei Saronnesi (MILS), la collezione Francesco De Rocchi sita in Villa Gianetti (prossimamente quella su Giuditta Pasta).

La vicinanza a Saronno della stazione di Milano Cadorna, quindi a Santa Maria delle Grazie – sede del Cenacolo di Leonardo – e a San Maurizio al Monastero Maggiore – dov’è presente il noto ciclo di affreschi di Bernardino Luini – inducono a promuovere un ​tour leonardiano​, per esaltare i legami tra la metropoli e Saronno, sulla scia della pittura di Leonardo e dei Leonardeschi. Un pacchetto artistico che leghi questi luoghi, adeguatamente pubblicizzato anche all’estero, esalterebbe il patrimonio storico-artistico di Saronno e le sue potenzialità di accoglienza e di commercio e inserirebbe la città in una rete estesa di ​rilevanza turistica internazionale​.

In un ampio progetto di ​turismo culturale​, il ​Teatro Giuditta Pasta​ potrà assumere un ruolo rilevante. Oltre alla consueta attività teatrale e musicale, che il Comune continuerà a finanziare – ma con molta attenzione a un’amministrazione oculata e attenta per promuoverne al massimo l’autosufficienza -, bisognerà inserire il teatro in un circuito più ampio per aumentarne l’utilizzo, coinvolgendo anche i Comuni contermini. Sarà poi caratterizzante l’istituzione di un evento annuale specialistico, connesso p.es. alla lirica sulla scia di Giuditta Pasta o alla musica rinascimentale connessa al Santuario. Questi eventi, perfettamente integrantisi con la storia e la tradizione saronnese, potrebbe segnalare la struttura a un pubblico più vasto e contribuire a diffondere l’immagine di Saronno.

Si valorizzerà, inoltre, il ​gemellaggio con Challans​, che continua a dare buona prova di sé dopo tre lustri e coinvolge una cospicua massa di persone, con la progressiva formazione di uno spirito europeistico attraverso la reciproca conoscenza e gli scambi culturali, di tradizioni, di lavoro, di istruzione.

Tutte le agenzie culturali presenti nella città, dalle scuole alla ricchissima esperienza delle associazioni, rappresentano un ​quid caratteristico della nostra città (che si distingue per un altissimo tasso di associazionismo). Pertanto, pur nel rispetto delle singole ​mission, ​il Comune potrà fungere da ​collettore delle numerose iniziative​, da programmarsi anno, così da fornire un’offerta variegata e senza inutili sovrapposizioni e con uno sfruttamento razionale degli spazi esistenti.

All’esperienza indubbiamente positiva di ​SpazioAnteprima ​dovrà essere concesso uno spazio adeguato, per consentire la libera forma di espressione artistico-musicale dei giovani.

Parimenti si dovrà ampliare lo spazio dedicato allo ​studio extrascolastico – oltre a quello già presente nella Biblioteca Civica -, anche delocalizzando nei quartieri e sperimentando la cogestione Comune/utenti.

Infine, il Comune avrà anche una sua propria funzione di organizzatore di ​eventi culturali di buon livello​, in tutti i campi artistici, rendendosi coattore della vita culturale della città, con particolare riguardo alla riscoperta della storia e delle tradizioni saronnesi.

PRIMATO DELLA SOLIDARIETÀ E DELLA COESIONE PER UNA SOCIETÀ EQUA

Quelli che, tradizionalmente, venivano chiamati i ​servizi sociali ​hanno a Saronno una lunghissima tradizione. La solidarietà ha sempre caratterizzato tutte le Amministrazioni del secondo dopoguerra: al di là delle differenze politiche, è stato un punto fermo tenere nel debito conto le esigenze di chi si trova in difficoltà.

Solo l’amministrazione leghista uscente, di diversa ispirazione ideologica, ​ha ridotto questa sensibilità e innescato un pericoloso cambio di rotta, potenzialmente insostenibile nella grave situazione che la società sta vivendo per il coronavirus.

Noi crediamo che l’attenzione alle condizioni di fragilità sia ciò che caratterizza la società​: è quindi naturale desiderare un’amministrazione attenta ai bisogni del cittadino. Parliamo quindi di azioni non definibili attraverso il semplicistico concetto di “assistenzialismo”, ma di programmi creati sui bisogni delle persone per stare loro vicino e sostenerle nei momenti di difficoltà al fine di promuovere per ciascuno il raggiungimento della piena realizzazione di sé.

Il coronavirus, come detto, ha purtroppo ampliato la casistica, il numero e la tipologia delle condizioni di fragilità oltre quelle già conosciute per affrontare le quali è da anni organizzato il settore dei servizi sociali: è quindi necessario un ripensamento dell’intero settore.

Il momento attuale si sta caratterizzando per una forte incertezza, che dal piano sanitario discende sia sul piano sociale che economico.

 

DISTRETTO DEL PIANO DI ZONA

La gestione dell’emergenza sanitaria sta portando Stato e Regione ad attivare fondi per sostenere i cittadini. È necessario, per la razionalizzazione, per fornire risposte omogenee sul territorio e per sfruttare economie di scala, che il comune di Saronno si ricordi di essere parte di un territorio più ampio, fatto dai comuni limitrofi con i quali, da anni, è attivo un Distretto: a molteplici azioni intraprese dalle diverse amministrazioni può corrispondere l’immagine della cacofonia, mentre si rende necessario tendere all’armonia di una gestione condivisa, fatta di proposte e pensieri comuni, tanto più utili in questa delicata materia.

Per questo, ​l’union fait la force, ​sicché è urgente che le amministrazioni di comuni limitrofi si accordino per intraprendere percorsi e progetti corali: dai momenti di difficoltà si esce tutti insieme. ​“Fare rete”​ non è solo uno ​slogan​ di ​routine,​ ma già realtà nel settore del sociale: va ampliata la sua azione attraverso un’ottima gestione del Distretto del Piano di Zona.

 

SUPPORTO ALLE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA

Durante la quarantena e il post-covid, caratterizzati da isolamento e distanziamento sociale, tutte le componenti della società sono state coinvolte in un’esperienza per tanti versi nuova, ma dagli effetti dirompenti. In particolare, i ragazzi e le ragazze hanno rinunciato a tappe fondamentali per la loro vita: purtroppo questo potrebbe portare nel lungo termine a problemi, come osservato, p.es., anche nel Protocollo d’Intesa tra il Governo e le rappresentanza sociali, sottoscritto il 6 agosto 2020, in cui si è dedicato un intero paragrafo, il n. 6, al supporto psicologico per gli studenti e il personale scolastico come ​misura di prevenzione precauzionale indispensabile ​per fronteggiare ​situazioni di insicurezza, stress, ansia, timore di contagio, isolamento vissuto​.

Questi fenomeni da post-virus, che iniziano ad essere studiati scientificamente nelle università, coinvolgono tutta la popolazione. Il Comune deve intervenire perché sia recuperato il benessere psico-fisico dei cittadini e, quindi, in coordinamento con le autorità sanitarie e di ogni altro livello, dovrà organizzare, a sua volta, un serio servizio di sostegno psicologico gratuito per quei concittadini che non beneficiano di altre simili prestazioni o che hanno bisogno di un aiuto nell’immediato. Allo scopo, in collaborazione con l’Ordine Regionale degli Psicologi, si potranno reclutare degli psicologi che, in spazi messi a disposizione dal Comune, prestino attività di ascolto e di supporto.

 

AREA MINORI

Completamente incolpevoli di ciò che accade intorno a loro, sono spesso i minori a scontare gli effetti di azioni e situazioni. Un minore, per definizione, è una ​“persona in costruzione” che, come tale, necessita di relazioni volte a far imparare, ascoltare, raccontare… per definire l’adulto che diventerà.

Va creato un profondo collegamento tra il settore dell’educazione e il settore dei servizi alla persona: capita infatti spesso che ad accorgersi di bisogni o difficoltà di cui sono vittime i minori siano insegnanti e educatori. Ciò è tanto più vero se si considerino gli esiti dell’isolamento dovuto alla pandemia.

Non è ammissibile, soprattutto in un periodo di potenziale crisi economica, che dei minori vengano allontanati dalla propria famiglia a causa di difficoltà economiche.

Per questa ragione è necessario agire prima:

  •  potenziando il sostegno psicologico, sociale e educativo già svolto nelle scuole secondarie superiori attraverso il progetto “​RaDiCi​” (ragazzi di città);
  •  finanziando attività extrascolastiche già operanti sul territorio, quali il centro di aggregazione giovanile Tam Tam, la Bottega di Geppetto attivata dal Villaggio Sos, gli oratori;
  •  ponendosi in dialogo con il settore educazione e con i tavoli con insegnanti e rappresentanti dei genitori.

 

ANZIANI

A soffrire del distanziamento sociale sono anche gli anziani che, magari abitando soli, risentono maggiormente del distanziamento sociale. Sono queste situazioni che si aggiungono ai bisogni specifici già trattati dai programmi del mantenimento dell’autonomia, dei servizi di assistenza domiciliare e dei pasti fino al ricovero in strutture predisposte.

L’attenzione all’anziano deve essere declinata:

  •  sul piano psicologico, offrendo assistenza qualificata;
  •  sul piano sociale, favorendo tutte quelle forme di aggregazione già esistenti in città (Centro sociale della Cassina Ferrara, Associazione “Il caminetto”, Associazione pensionati), come anche quelle realtà di ​“pensionati attivi” che svolgono vari servizi in città e spesso permettono un ampio numero di offerte destinate ad altre fasce d’età (Auser, Croce Rossa, Nonni Amici, servizi nelle parrocchie e oratori);
  •  sul piano fisico, favorendo uno stile di vita sano basato sull’esercizio fisico, sia esso attuato mediante movimenti nel verde, l’utilizzo della bicicletta in sicurezza (garantito da una rete di piste ciclabili che colleghino i quartieri con i principali punti di interesse) come principale mezzo di locomozione urbano, promuovendo corsi di ginnastica a prezzi calmierati. Solo così la popolazione può invecchiare meglio riducendo drasticamente anche il costo dell’assistenza sanitaria. Si veda anche il paragrafo ​“Lo sport per tutti, anche per gli anziani” nella scheda Sport e Benessere;
  •  sul piano manutentivo dei beni pubblici: garantendo la massima fruibilità a strade e marciapiedi, abbattendo gli ostacoli a una mobilità libera;
  •  sul piano dell’assistenza: garantendo sostegno alle associazioni che possono fornire aiuto nella fase della senescenza, caratterizzata talvolta da carenza di mobilità o socialità.

 

DISABILI

La prosecuzione ordinata delle attività e dei servizi offerti dalla Comunità Familiare ​“San Giovanni Paolo II” ​e dal Centro Diurno Disabili ​“Santa Madre Teresa di Calcutta” ​dev’essere obiettivo primario. Parimenti, deve proseguire la costante collaborazione con le numerose e benemerite associazioni di volontariato, nel segno della sussidiarietà.

Si dovrà proseguire anche nelle manutenzioni ordinarie e, in special modo, straordinarie volte all’abbattimento delle barriere architettoniche (cfr. anche ​“Giochi inclusivi”​ in Sport e Benessere).

Sarà cura dell’Amministrazione mantenere rapporti continuativi di ascolto con le famiglie, per capire le esigenze nuove e per prevenire problematiche.

 

 

INTEGRAZIONE

La nostra società sta progressivamente mutando: sempre più spesso è possibile vedere per strada persone che hanno una lingua o un modo di vestire differente. I nostri figli e nipoti vivono l’esperienza di studio in classi con altri bambini o ragazzi che hanno radici in altre zone del mondo: per tutti loro non c’è alcuna difficoltà nel giocare o nello studiare insieme.

Senza nascondersi ipocritamente che si tratta di un percorso lungo e difficile, soprattutto per gli intrecci con episodi di insicurezza e di immigrazione incontrollata, riteniamo sia inevitabile esigenza di tutti la ​coesistenza​, fatta di conoscenza, dialogo, regole.

Su questa strada, paradossalmente gli adulti diventano discenti. Infatti, si deve puntare proprio sui nostri bambini: innocentemente ci stanno insegnando che le differenze non sono mai insormontabili se di fronte a noi riconosciamo gli occhi, il sorriso e i sentimenti, cioè se abbiamo una persona umana che sta conducendo la propria esperienza di vita come noi.

È necessario uno sforzo di accettazione ​da entrambe le parti. Non ci si può limitare a un’acritica e perbenista accoglienza, ma si devono creare realistiche condizioni per un’integrazione dignitosa e sicura, con uno sforzo ​reciproco ​che sia basato sulla consapevolezza dell’umanità e votato alla conoscenza e al rispetto.

Per questa ragione è necessario favorire ​il dialogo tra la popolazione così come tra la popolazione e l’amministrazione. È inoltre doveroso che l’amministrazione predisponga i servizi perché possano consigliare e assistere i richiedenti nell’espletamento di ogni pratica burocratica.

 

CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO

Il gioco d’azzardo, pur rappresentando una fonte di entrata per lo Stato, andrebbe contenuto e rigidamente disciplinato a causa delle conseguenze sociali ed economiche che possono sfociare in vera patologia.

Per questa ragione occorre che il Comune faccia la propria parte, imponendo il rispetto delle regole da un lato e, dall’altro, aderendo e formulando progetti volti al contrasto e trattamento delle ludopatie oltre a campagne di sensibilizzazione della popolazione.

INFORMATIZZAZIONE DEL SERVIZIO: CARTELLA SOCIALE DEL CITTADINO

In un momento di difficoltà economica sono sempre più le richieste di aiuto e sempre meno i fondi. Si rende perciò necessario coordinare al meglio e con razionalità le forme di aiuto, siano esse comunali/regionali/statali o private.

L’informatizzazione può correre in aiuto, consentendo una ​razionalizzazione della solidarietà attraverso lo sviluppo di una ​cartella sociale del cittadino​, ossia un fascicolo digitale in cui sia immediatamente presente la casistica di ciascuno oltre alle forme di solidarietà ricevute.

Attraverso la digitalizzazione saranno possibili – in modo mirato e regolato da opportuna convenzione – l’aggiornamento e la consultazione non solo agli operatori comunali, ma anche alle associazioni del terzo settore operanti nella solidarietà, nel totale rispetto delle norme regolatrici della ​privacy​.

Ciò consentirà in primo luogo una più facile consultazione e archiviazione, in secondo luogo un maggiore controllo degli aiuti, evitando che lo stesso cittadino riceva più forme di aiuto volte all’eliminazione o supporto dello stesso bisogno.

 

LAVORO

Si dovrà sostenere la preziosa attività del SIL, Servizio di inserimento lavorativo, che concorre a risolvere situazioni difficili nell’ambito di reperimento di un’occupazione.

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